Il ciuccio causa i denti storti? Facciamo chiarezza
Post Date: 19 Marzo 2019Ciuccio sì o cuccio no? È uno dei dilemmi più frequenti per tutti i genitori. Spesso anche i più convinti sostenitori del no, cambiano idea perché a decidere per il sì è l’inconsolabile bebè.
Il motivo per cui questo strumento è visto con così tanto sospetto è principalmente per la paura dei possibili danni alla salute orale del piccolo di casa.
Quali danni può provocare
In realtà la questione dovrebbe essere posta in altri termini, perché il ciuccio (così come il biberon) non provoca danni alla futura dentizione nei primi mesi di vita. Se però il suo utilizzo si protrae oltre i 18-24 mesi, allora questo può effettivamente compromettere un corretto sviluppo della bocca del bambino.
L’uso del ciuccio protratto negli anni può infatti determinare una posizione non naturale della cavità orale e quindi determinare delle malocclusioni e, di conseguenza, uno sviluppo anomalo delle ossa mascellari e dei denti.
La suzione tende infatti a spingere in avanti il mascellare superiore e causare il cosiddetto “morso aperto”, ovvero il mancato contatto tra l’arcata superiore e quella inferiore alla chiusura della bocca.
Dunque alla classica domanda “il ciuccio causa i denti storti?” possiamo rispondere dicendo che tutto dipende dalla modalità di utilizzo: l’importante è non esagerare e toglierlo alla giusta età.
E qui si scatena il secondo più comune dilemma per tutte le mamme e papà, cerchiamo di risolverlo con i consigli giusti.

Come togliere il ciuccio all’età giusta
Se nei primi mesi di vita il bambino è stato abituato a usare il ciuccio, per riuscire a toglierlo senza troppi drammi, sarà importante ricorrere ad alcune strategie.
La prima cosa che bisogna fare è armarsi di pazienza e spiegare al bambino con un po’ di anticipo che piano piano dovrà staccarsi dal suo fedele compagno.
Un’ottima idea è di mostrargli dove verrà riposto il ciuccio, così che possa sentirsi tranquillizzato all’idea di poterlo andare a riprendere quando ne sentirà il bisogno.
Un’altra buona pratica è di esternare spesso complimenti quando riesce a non utilizzarlo per diverso tempo, magari ricorrendo anche a qualche ricompensa.
Ciò che invece bisognerebbe proprio evitare è:
- togliere il ciuccio in concomitanza di eventi importanti (come la nascita di un fratellino o sorellina o l’inizio della frequentazione della scuola materna);
- far sparire il ciuccio all’improvviso e senza dare alcuna spiegazione;
- evitare frasi del tipo “così non diventi grande”, “i tuoi amici sono più bravi perché non lo usano più”, altrimenti l’ansia potrebbe aumentare il senso di dipendenza;
- non avere ripensamenti: una volta deciso di togliere il ciuccio è necessario restare coerenti con la scelta, altrimenti in un secondo momento l’impresa diventerà ancora più faticosa.
Quando arriva il momento definitivo del distacco dal ciuccio, allora mamma e papà possono sbizzarrirsi con la creatività, se necessario ricorrendo anche a personaggi fantasiosi, come la fatina dei ciucci.
In quest’ultimo caso non c’è una vera e propria regola, l’importante è riuscire a ottenere il risultato, preservando sia i dentini che l’umore del bambino!